lunedì 20 dicembre 2010

Uomo nuovo Fassino


E' stato difficile ma alla fine ce l'hanno fatta. La dirigenza del Pd, incalzata sia dall'esterno dall'accoppiata Vendola-Di Pietro, sia dall'interno dal duo di rottamatori Renzi-Civati, dopo settimane di conclave ha trovato l'uomo nuovo da lanciare per la poltrona di sindaco a Torino. 
La risposta torinese al sindaco-bambino di Firenze Matteo Renzi (classe 1975) si chiama Piero Franco Rodolfo Fassino (classe 1949). A dispetto dell'età, Piero ha un grande avvenire davanti a sè. I maligni dicono che sia stato paracadutato da Roma, ma in realtà questa opportunità lui se l'è guadagnata sul campo con tanta gavetta.  Prima di poter aspirare alla guida del capoluogo piemontese, Fassino è emerso tra tanti militanti per arrivare a ricoprire il ruolo di Ministro della Giustizia nel governo Amato e Ministro del Commercio estero nel governo D'Alema. E' stato deputato prima per il Partito Comunista Italiano, poi per il PDS, poi per i Democratici di Sinistra e infine per il Partito Democratico. Dal 2001 al 2007 è stato anche Segretario dei DS. Ma l'aver passato 20 anni a Roma non ha indebolito in alcun modo il suo legame con Torino, dove ha mantenuto casa e dove ancora vive sua madre. Con Piero, il Pd mette sul tavolo il suo asso all'insegna dell'innovazione e del cambiamento.
Come si fa a non esaltarsi per questo uomo nuovo? Finalmente sarà possibile sfatare il detto morettiamo "con questi dirigenti non vinceremo mai" e mostrare che anche i candidati del Pd possono vincere le primarie del Pd, non solo quelli di Vendola. Anche se non c'è più Giovanni Consorte a sostenerlo e il sogno di avere una banca è definitivamente tramontato, Piero sa che questa occasione non può lasciarsela scappare. Il partito lotta unito insieme a lui. Il reggente Chiamparino l'ha già incoronato: "è lui il nome giusto". Sicuro. Ma la persona giusta, forse, è un'altra. 

Vignetta di Makkox