mercoledì 22 febbraio 2012

I furbi e i fessi


1. I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi. 
2. Non c’è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella magistratura, nella Pubblica Istruzione ecc.; non è massone o gesuita; dichiara all’agente delle imposte il suo vero reddito; mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. questi è un fesso. 
3. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi qualche volta. 
4. Non bisogna confondere il furbo con l’intelligente. L’intelligente è spesso un fesso anche lui. 
5. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle. 
6. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo. 
7. Segni distintivi del furbo: pelliccia, automobile, teatro, restaurant, donne. 
8. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini. 
9. Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro. 
10. L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.

sabato 18 febbraio 2012

Rabbia mod


"Questa è ribellione, è modernismo d'azione. Questa è opposizione".

sabato 4 febbraio 2012

Pensieri invernali


Ieri, guardando Euronews: "E' bello, l'aria è più pura, l'inverno è l'inverno" dice la signora di Kiev a -27°.

Ma Euronews dispensa un'altra sorpresa: per il tg russo a Sochi (Mar Nero) c'è infatti un clima "subtropicale". Per la cronaca a Sochi nel 2014 si terranno le prossime olimpiadi invernali.

A proposito di Mar Nero, quest'estate tutti in vacanza a Kazantip, in Ucraina (ma mica per vedere gli Europei di calcio):


Fra l'altro "secondo un'indagine piuttosto sorprendente dell'Accademia delle Scienze di Kiev, l'italiano è nettamente la prima lingua straniera studiata in Ucraina" (Wikipedia). 

giovedì 2 febbraio 2012

Monti fisso


Ragazzi-fan-della-Camusso, basta stare addosso a Monti.
Siete noiosi. 
Chi è che a vent'anni sogna di lavorare per tutta la vita nello stesso ufficio?
Chi è che a vent'anni non vuole crescere attraverso nuove sfide ed esperienze?
Chi è che nella vita non vuole cambiare, migliorare, magari guadagnare di più?
Nessuno.
E allora, lo vogliamo capire che il problema non è il posto fisso ma un diritto del lavoro uguale per tutti, o no?

domenica 15 gennaio 2012

Fare i tamarri con la Costa Concordia e beccare uno scoglio


Italieni.
La Stampa: "Lo spettacolo unico del passaggio ravvicinato della Concordia al Giglio: la nave così vicina e scintillante di luci era considerata uno show per turisti".
Non importa se c'hai la Uno Turbo o la Costa Concordia.
L'importante è fare il tamarro.
Che fantastico Paese, il nostro. 

Immagine da Il Post

sabato 7 gennaio 2012

La morte di Tremaglia, la fine del dopoguerra


La morte di Mirko Tremaglia rappresenta una grossa perdita per la politica italiana perchè se ne va una persona che ha sempre agito in coerenza con le proprie idee, vivendo da uomo libero fino alla fine. 
Tremaglia era un ragazzo di Salò. A 17 anni decise di andare volontario nelle forze armate della RSI. Vi andò perché sentiva di essere nel giusto con quella sua scelta. Sentiva che solo in quel modo avrebbe potuto combattere per l'Italia. 
Le sensazioni e i sentimenti dei tanti adolescenti italiani che come lui decisero di andare a cercar la bella morte in riva al Garda sono oggi di difficile comprensione per la maggior parte di noi. 
Provare ad immedesimarsi in loro è operazione oramai impossibile. Per la maggior parte degli italiani di oggi e ancor più per i giovani millenials il pur lunghissimo dopoguerra italiano può infatti considerarsi chiuso. La politica come continuazione della guerra civile tra fascisti e antifascisti appartiene oggi all'ambito dell'irreale, del nostalgismo.
Purtroppo però ancora nel 2012, sia a destra sia a sinistra, rimangono vive alcune sacche di tribalismo che cercano di inquinare il dibattito pubblico. Queste sacche sono composte da chi si appropria della memoria d'altri lucrandone in termini di facile consenso.