venerdì 24 dicembre 2010

Roma val bene uno Stelvio


Il Parco Nazionale dello Stelvio da oggi è un po’ meno “Nazionale”. In cambio dell’astensione sul voto di sfiducia del 14 dicembre, la SVP (Sudtiroler Volkspartei) ha infatti ottenuto lo smembramento della gestione a favore delle amministrazioni locali. Quando ci sono in gioco gli interessi dell’Alto Adige, la SVP non guarda in faccia a nessuno.
Fino al 1992 il Partito Popolare Sudtirolese si era sempre alleato alla Democrazia Cristiana, ma dal 1995 ha scelto di stare nel campo del centrosinistra: fino al 2005 è stata alleata dell'Ulivo e dal 2005 al 2008 dell'Unione. Alle elezioni politiche del 2008 la SVP si è presentata da sola alla Camera dei deputati e nei due collegi senatoriali di Bressanone-Val Pusteria e Merano-Val Venosta, mentre in alleanza con Partito Democratico e Italia dei Valori sotto le insegne della lista SVP-Insieme per le Autonomie nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina e nei tre collegi trentini.
Pur gravitando nell’orbita del centrosinistra, gli autonomisti altoatesini non ci hanno pensato due volte a sfruttare la situazione di debolezza del Premier. Anche i loro due voti mancati alla sfiducia sono stati fondamentali nel salvare questo governo Berlusconi. "Non ci hanno detto se votate la fiducia vi daremo questo o quell'altro ma è vero che su due o tre cose ci sono state trattative con Tremonti e Calderoli", aveva annunciato prima del voto il leader della Sudtiroler Volkspartei, Luis Durnwalde, oggi raggiante per la decisione del Governo di accelerare l’iter del pacchetto di misure per l’ampliamento dell’autonomia altoatesina.
Molte critiche sono però piovute sul provvedimento, soprattutto dalle associazioni che vivono tutto l’anno il parco. Legambiente ha affermato che esso di fatto cancella il più grande dei nostri parchi nazionali "e 75 anni di storia italiana. Il frastagliamento della gestione del parco è un atto incostituzionale che viola la competenza esclusiva dello Stato in materia d'ambiente senza eccezioni per le province autonome di Trento e Bolzano". Il WWF si è detto molto preoccupato e in un comunicato ha sfidato il governo a togliere la dicitura "Nazionale" allo Stelvio, visto che dopo lo smembramento non si può più parlare di ente controllato dal ministero dell'Ambiente e soggetto agli obiettivi della legge quadro nazionale sulle aree protette. Inoltre la frammentazione dei controlli diminuirà il livello di sicurezza e coordinamento all’interno del parco. Anche lo stesso ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo è sembrata contraria alla decisione, e il regalo fatto all’SVP potrebbe rientrare tra i motivi che hanno portato alla sua rottura con il Pdl.