mercoledì 16 febbraio 2011

L'Alto Adige svenduto per due astensioni


Tra le dirette conseguenze della risicatissima maggioranza in Parlamento, c'è un Governo in ostaggio dell'Svp e dei suoi due voti, determinanti nella situazione attuale. Forte di questo potere di minaccia, l'Svp in queste settimane è riuscita a portare a casa lo smembramento del Parco dello Stelvio, il contingente di polizia bilingue (la norma di attuazione prevede, per i candidati con il patentino di bilinguismo, una riserva di posti nel reclutamento delle forze di polizia e la garanzia di personale in grado di parlare in italiano e tedesco secondo la mansione ricoperta) e, in cambio dell'astensione sulla sfiducia a Bondi, il depotenziamento di alcuni monumenti altoatesini, primo fra tutti il Monumento alla Vittoria di Bolzano
Viene da chiedersi che fine abbiano i custodi della tradizione della vera "Destra" (quelli che destra si scrive sempre con la d maiuscola) al governo. Dove sono quando si mette in dubbio l'unità nazionale, si dileggia la bandiera, si insulta l'inno nazionale, si riscrive la storia della nostra Patria? Dove sono quando Luis Durnwalder, presidente della provincia di Bolzano, conscio del potere datogli da quei due seggi in Parlamento, si permette di provocare lo Stato e annunciare che non parteciperà ai festeggiamenti per l'Unità d'Italia? [Un'Italia che gli versa 26.708 euro lordi al mese].
Ebbene, sono in Consiglio dei Ministri, a svendere l'Alto Adige e la storia dell'Italia per due astensioni. "Destra" in bocca a loro rimane una parola vuota, uno slogan, qualcosa da ripetere all'infinito. Che così, è più facile da urlare. 

Nella foto, uno dei manifesti della campagna di denuncia di Casapound contro il ministro Bondi. L'associazione organizza un corteo nazionale a Bolzano il 5 marzo dal titolo "Bolzano è Italia. Quanto scritto col sangue degli eroi non si cancella con la saliva dei politici".