sabato 8 gennaio 2011

Sallusti contro Feltri


Alla fine ne rimarrà uno solo. La guerra tra il Giornale e Libero sembra già essere entrata nel vivo. La parte dell'attaccante spetta ad Alessandro Sallusti, costretto ad inseguire il duo delle meraviglie Belpietro/Feltri. La settimana scorsa aveva dato il via alle danze scrivendo dei dubbi che circondando il presunto agguato al direttore di Libero (il quale la polizia ha appurato essere stato solo una montatura del caposcorta provocata dal suo stato di stress). Oggi Sallusti esce a gamba tesa direttamente sul suo ex direttore. Scrive infatti oggi il neo-direttore del Giornale: "A cambiare bandiera è anche Vittorio Feltri. Il giornalista, fino a ieri tra i più autorevoli sostenito­ri del premier, in un in­contro pubblico a Corti­na, ha detto che Silvio Berlusconi non ha i nu­meri per candidarsi a ca­po dello Stato e che sa­rebbe addirittura meglio che non si ricandidasse neppure a premier. Fini, Bocchino e Di Pietro pos­sono contare su un nuo­vo alleato?".
Parole che avranno fatto venire più di un colpo ai lettori del Giornale (i quali spesso e volentieri sono gli stessi di Libero), e che li mettono con le spalle al muro: "E adesso con chi stiamo?" si staranno chiedendo.
Il quotidiano di Paolo Berlusconi sembra che abbia preso male l'abbandono della nave da parte del capitano Vittorio, il quale già il 10 novembre 2010 aveva dichiarato in un'intervista al Fatto Quotidiano: "Il premier è stanco, confuso, e non ha mantenuto tante cose che doveva fare. Ad esempio le liberalizzazioni. Le province, che sono ancora lì. L’abolizione del valore legale del titolo di studio. Le pensioni… Le tasse non poteva tagliarle ora che c’è la crisi, ma nel 2008".
Si preannuncia un "trattamento Boffo" per il suo stesso creatore, o è solo un consiglio a rientrare nei ranghi e non fare il cattivo, come quello lanciato nei giorni scorsi a Giulio Tremonti, invitato a "non fare il Fini"?