venerdì 29 ottobre 2010

Voce del verbo "bunga bunga"


Dal Grande Dizionario Illustrato Italiano-Berlusconiano, Zanichelli, 2010.
Bunga bunga [vc. dotta, dal gheddafiano unga bunga] s. f. (med.). 1. Viene chiamata in questo modo l'abitudine del padrone di casa d'invitare alcune ospiti, le più disponibili, a un dopo-cena erotico. Donna Ruby racconta che Silvio disse che copiò la formula del "bunga bunga" da Gheddafi, il quale introdusse per primo tale rito del suo harem africano.
2.  Gioco onomatopeico che al di là del senso del grottesco, "viene descritto da Ruby agli esterrefatti pubblici ministeri milanesi con molta vivezza, addirittura con troppa concreta vivezza" (la Repubblica). Si diffonde nelle modalità del sexy e maschilista cerimoniale che è stato raccontato da Mu'ammar Gheddafi e importato tra le risate ad Arcore. La stessa Donna Ruby indica che cosa si faceva e chi lo faceva con un lungo elenco di nomi celebrati e popolari, in televisione o in Parlamento.
3. Brutale stupro anale, inflitto come forma di punizione a chi oltrepassa i territori delle tribù (Urban Dictionary). Si tramanda a tal riguardo la canzone "Silvio (o altro nome di fantasia) ballava nudo al centro della tribù, ma da quando l'ha preso in c**o, Silvio (o altro nome di fantasia) non balla più".
v. tr. Fare bunga bunga, di solito in compagnia, oltre che di giovani avvenenti veline cubiste igieniste dentali ora consigliere regionali, anche di Lele Mora ed Emilio Fede, "ma se non stai attento vai in galera per colpa dell'Af(r)ica" (Elio e le Storie Tese).