lunedì 18 ottobre 2010

Tessera del tifoso: solo marketing


La questione ormai non tocca solo le curve, ma abbraccia la maniera di intendere il calcio in Italia in modo trasversale. Non sono stati solo gli appartenenti al mondo del pallone a criticare l’iniziativa del ministro leghista Maroni (da Lippi a Zamparini): le lamentele sono arrivate anche da dentro il Parlamento. Paola Frassinetti, Maurizio Paniz e Antonio Buonfiglio, tutti deputati del Pdl, hanno criticato infatti in maniera anche decisa la tessera del tifoso, difendendo le posizioni delle curve, “l’anima del tifo” allo stadio.
Tuttavia l’analisi più interessante della situazione è arrivata dal giornalista e scrittore Maurizio Martucci (ultima pubblicazione: Cuori Tifosi, Sperling & Kupfer, 2010), il quale ha descritto al Secolo d'Italia il provvedimento di Maroni come una complessa operazione di marketing. Innanzitutto il primo falso argomento da confutare è che all’estero le tessere del tifoso siano come quelle che si vogliono introdurre in Italia: “all’estero il modello è esattamente il contrario di quello voluto dal ministro Maroni e dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive – dice Martucci – perchè in Germania, Portogallo, Spagna e Inghilterra la tessera del tifoso non è obbligatoria ma facoltativa. Viene vissuta come un privilegio, non come un’imposizione calata dall’alto: non è necessaria per abbonarsi allo stadio. Non è una carta di credito e nemmeno una carta ricaricabile”.
Infatti da strumento di contrasto al fenomeno della violenza nel calcio, la tessera del tifoso sembra essere diventata qualcosa che permette alle banche di creare dal nulla un nuovo mercato: “non potendo imporre l’apertura di milioni di conti correnti bancari ex novo ai tifosi, si sono limitati a realizzare carte ricaricabili, tipo bancomat al possessore, cioè: spendi moneta elettronica finché ci ficchi dentro moneta vera. È il paradiso delle banche: liquidità in cambio di virtualità!”. Siamo insomma ben lontani dal modello europeo di “fidelizzazione attiva del fan alla vita del club: più stadio vivi, più trasferte fai, prima degli altri puoi prenotare il tuo posto per la trasferta. Ad esempio, Chelsea e Liverpool offrono ogni anno delle vere e proprie Priority Card per avere il diritto di prelazione all’acquisto dei biglietti: più stadio vivi, più trasferte fai… prima degli altri puoi prenotare il tuo posto per andare a Birmingham o Manchester. Nei paesi iberici, addirittura, la tessera del tifoso ti dà diritto di eleggere pure il presidente”.