lunedì 4 ottobre 2010

Gli xenofobi di casa nostra


“Lo sapete che in ogni Paese occidentale esiste un partito xenofobo, ma in nessuno è al governo? Sapete che la destra francese ha perso le presidenziali dell’81 e dell’88 e perderà quelle del 2012, pur di non allearsi con gli xenofobi? E che Cameron non si sognerebbe mai di allearsi con il British National Party?”. Aldo Cazzullo dalle colonne di Sette ci invita a riflettere sulle scorrettezze della politica nostrana, e in particolare sulle problematiche che comporta avere al governo un partito come la Lega Nord che dopo vent’anni di vita continua a parlare principalmente alla pancia dei cittadini.
In questi ultimi mesi hanno suscitato clamore le notizie giunte dall’Olanda e dalla Svezia, dove partiti xenofobi di estrema destra hanno ottenuto grandi risultati elettorali sfruttando “la paura del diverso”. Ai problemi dell'immigrazione e della sicurezza rispondono con il richiamo alle armi per una nuova crociata contro la "rivoluzione islamica". Nei Paesi Bassi il Partito della Libertà (lì Pvv) del biondissimo Geert Wilders è decisivo nell’appoggiare esternamente la coalizione di governo formata da liberal-conservatori e cristiano-democratici, mentre a Stoccolma l’estrema destra della Sverigedemokraterna è entrata per la prima volta in Parlamento superando ampliamente lo sbarramento del 4%. Queste formazioni si contraddistinguono per le posizioni fortemente anti-islamiche e il loro vincente mix di populismo e xenofobia è il medesimo che in Italia viene cavalcato dal partito di Umberto Bossi.
Poco importa che la Lega continui a definirsi né di destra né di sinistra: chiamare i neri bingobongo, proporre di sparare sui barconi degli immigrati, passeggiare con un maiale sui terreni dove dovrebbe sorgere una moschea, sono tutte cose che all’estero non vengono viste come folklore, ma come razzismo. E allora Le Monde, BBC o El Pais hanno ragione a mettere la Lega Nord tra le destre estreme europee, pur non avendo essa matrice neonazista. Una formazione politica la si giudica infatti anche dai contenuti della sua propaganda.
Gli xenofobi non stanno sempre all’estero: chi nel nostro Paese si scandalizza solamente per le loro vittorie in Olanda, Svezia, Austria, Belgio o Slovacchia dimostra di non saper vedere bene in casa propria. La strada che dovrebbe intraprendersi anche in Italia è quella francese, dove l’UMP di Sarkozy decide di essere coerente con i propri valori e lascia ai margini della politica il Fronte Nazionale di Le Pen. Solo marginalizzando gli estremismi, rifiutando di essere loro ostaggi, è possibile andare verso un sistema politico equilibrato e utile al progresso sociale.