lunedì 11 gennaio 2010

Taz muore e forse è anche colpa dell’uomo


Povero Taz. Il diavolo della Tasmania, il marsupiale che ha ispirato il fortunato personaggio dei Looney-Tunes, che i nostri coetanei ricorderanno come protagonista di una serie di cartoni animati degli anni ’90, rischia di scomparire per sempre.
La rivista Science riporta che è stata scoperta l’origine del tumore contagioso che ha decimato i diavoli della Tasmania e potrebbe causarne presto l’estinzione. L’analisi genetica di 25 campioni ha rivelato che il cancro è formato da cellule derivate da tessuto nervoso, identiche in tutti gli animali. Prima erano stati individuati alcuni degli agenti cancerogeni in conseguenza di studi ordinati dal governo tasmaniano. I dati, forniti dal quotidiano The Australian, rivelerebbero che si è accertata la presenza negli individui infetti di potenti elementi chimici utilizzati in genere per prevenire gli incendi. Si tratta in particolare di componenti tossici come due difenili polibrominati: l'esabromobifenile ed il decabromodifenile, impiegati principalmente per la fabbricazione di oggetti a ridotta incendiabilità (fra i quali computer, elettrodomestici, tappeti) e di schiume con analogo scopo (usate ad esempio per i mobili). Forse quindi anche l’utilizzo di agenti chimici non sicuri da parte dell’uomo ha influito sull’espandersi dell’epidemia.
Il tumore facciale del diavolo (DFTD, devil facial tumour disease) è stato individuato per la prima volta nel 1995. A maggio 2009 era scomparso il 70% degli esemplari. Il cancro si diffonde tra gli animali mentre si mordono nelle lotte per il cibo e i compagni.
Il diavolo della Tasmania è stato classificato ufficialmente specie a rischio. Il governo tasmaniano ha attivato dei programmi di studio della malattia e di salvataggio della specie: il principale è il Save the Tasmanian Devil Program, tramite il cui sito web è possibile effettuare donazioni per la causa, finanziando le ricerche finalizzate a contrastare la diffusione del fenomeno.
La malattia è veramente tremenda: impedisce agli animali di nutrirsi, condannandoli a morire di inedia se le metastasi non li finiscono prima. La mortalità è del 100%, in quanto non c’è ancora nessuna cura. In questi anni i diavoli sono diventati il símbolo dei servizi di protezione della vita animale e dei parchi nazionali nell'isola. In Tasmania il problema è vissuto con molta preoccupazione, ma anche partecipazione, a partire dalle scuole elementari. Ne sono esempio storie veramente toccanti, come quella di Laura D’Alessandro, una bambina del New South Wales di nove anni che ha donato tutta la sua paghetta per salvare i suoi amati Tassie devils.