venerdì 24 giugno 2011

Bisignani, i colonnelli e il complotto ai danni di Fini


“Il popolo delle libertà oggi non c'è più. E' solo il partito del predellino, Forza Italia che si è allargata con qualche colonnello che ha solo cambiato generale e, se fosse necessario, lo cambierebbe ancora”. Gianfranco Fini pronunciò queste parole il 5 settembre 2010. Oggi, a quasi un anno di distanza da quel pomeriggio di Mirabello, dall’inchiesta di Napoli denominata “P4” emergono nuovi elementi che vanno a confermare quel lontano ammonimento. Non solo: dalle intercettazioni emerge chiaramente il complotto ordito dagli ex colonnelli di AN e finalizzato a togliere il presidente Fini dalla scena politica.
I commenti di Bisignani alle vicende che riguardano il presidente della Camera sono numerosi. All’apice dello scontro Fini-Berlusconi, con in bilico l’ipotesi di creazione di un governo tecnico, Franco Frattini si rivolge a Bisignani lamentandosi che la linea dura degli ex colonnelli (La Russa, Gasparri, Matteoli) sta rischiando di far saltare per aria il governo: “Per salvare la loro pelle, gli ex AN ci mandano tutti nel baratro”. Bisignani è d’accordo col ministro: “E [per] fare le vendette che loro non sono riusciti a fare... perché questa è la verità”.
Il faccendiere torna sull’argomento in una conversazione con Flavio Briatore: protagonista è questa volta Daniela Santanchè, personaggio molto vicino a Bisignani in quanto l’ex esponente de “La Destra” sembra essere diventata sottosegretario alla Presidenza del Consiglio proprio grazie all’intercessione dell’amico. In ogni caso Briatore non è tenero con la Santanchè:  “Guarda io la conosco da 30 anni, lei anche se fa una roba per te, la fa in funzione che te un giorno fai il doppio per lei. Quello che mi fa strano è che il presidente l’ha messa lì”. A questo punto è Bisignani a spiegare: “Te la racconto io quella storia lì, e tutto il casino che è stato fatto perché lei andasse lì. La Santanchè e i suoi hanno usato Berlusconi per mandare affanculo Fini, cosa che a loro non era mai riuscita”.
Il medesimo concetto ritorna quando il faccendiere parla del ruolo di La Russa, commentando la defezione di Fini: “Il camerata Fini? Torna camerata pare? Non è così? Hanno imbucato il cavaliere in un casino, deficienti, deficienti proprio”. Infine affonda: “si è fatto mettere su da Ignazio, dagli ex colonnelli che sono riusciti a fare con lui quello che non erano riusciti a fare loro stessi con Fini”.