venerdì 4 marzo 2011

Gay e a destra


E' possibile essere gay e allo stesso tempo sentirsi appartenenti ad uno schieramento politico di destra? Certamente sì. Le battaglie per i diritti delle persone omosessuali sono prerogativa della sinistra? Assolutamente no. Dal 1997 nel panorama politico e culturale italiano opera infatti Gaylib, l'associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra italiani. 
Il loro manifesto politico contiene punti caratterizzanti che li differenziano, anche nettamente, dalla maggioranza dei gruppi politici LGBT, che si riconoscono in gran maggioranza nel centrosinistra. 
Presente a Mirabello, Bastia Umbra e Milano (vedi volantino qui a fianco), Gaylib ha aderito a Fli. Il neopartito di Fini non ha mai fatto mistero della sua volontà di procedere ad una legislazione delle unioni civili, siano esse etero od omosessuali. Da questo punto di vista, l'Italia è il paese europeo più indietro: oltre alla Spagna, anche il cattolicissimo Portogallo si è dotato nel tempo di una legislazione sulle unioni di fatto. Addirittura nel gennaio 2010 il parlamento portoghese ha approvato la proposta di legge per regolarizzare il matrimonio omosessuale, escludendo però la possibilità di adottare figli. Il primo ministro José Sócrates ha definito la votazione "un momento storico".
Quelli di Gaylib intanto dicono che dal Pdl non si aspettano più niente. Come dargli torto viste le ultime recenti affermazioni di Silvio Berlusconi ("mai coppie gay")? Per il Pdl le sparate contro gli omosessuali sono utili strumenti di propaganda bigotta. Ancora più utili nel momento in cui vengono usate contro un partito come Fli, il quale si è mostrato disponibile e aperto a intraprendere una seria discussione sul tema dei diritti civili.