giovedì 23 settembre 2010

Il pirata dei Caraibi


E patacca dai Caraibi fu. Sono bastate meno di 24 ore al Fatto Quotidiano per smascherare il falso documento oggi sbandierato in prima pagina da Feltri e Belpietro come prova di colpevolezza contro Gianfranco Fini per l'affaire Montecarlo. La stamperia di Stato di Saint Lucia afferma infatti che il documento Tulliani non è il loro. Una brutta copia, ma soprattutto un brutto colpo per i lettori del Giornale e di Libero: proprio quando si sentivano vicini alla fine della loro appassionante caccia al tesoro, devono iniziare tutto da capo. Ma la prova che Fini mentiva era lì, pubblicata dall'autorevolissimo periodico online El Nacional di Santo Domingo per 12 ore e poi misteriosamente scomparsa. Vatti a fidare dello Stato di Santa Lucia. Vatti a fidare dei servizi segreti italiani. Vatti a fidare di tale Valter Lavitola, editore dell'Avanti!.
Il pirata con la bandana sembra aver perso la rotta. Piccoli berluscones troppo zelanti rubano il timone al proprio capitano, ma commettono solo guai. Si sa che in mare gli ascari servono a poco.
Le vedette vedono nero all'orizzonte. In mezzo a tale tempesta il quotidiano d(ella famiglia d)i Silvio ci dimostra ogni giorno che è meglio una cacca oggi che una montagna di merda domani. In tutto questo ci chiediamo dove sia finito l'obbligo di verifica della veridicità di una notizia. La risposta esatta è: in vacca.

"Il dettaglio è rilevante. La carta pubblicata da Libero e da il Giornale infatti, differisce in alcuni preziosi particolari da quella ufficiale. Le due intestazioni sotto lo stemma statale, per cominciare, sono scritte con due caratteri diversi da quelli del modello. Ma il passaggio fondamentale è un altro e Aimable ce lo spiega involontariamente: se la NPC non fornisce carte digitali modificabili, perché sul documento pubblicato da Libero e da il Giornale compare un hyperlink sotto l’indirizzo di posta elettronica dell’ufficio del ministro? In una carta intestata, quella scritta non dovrebbe esserci. A rigor di logica questo significa solo una cosa: che il documento è stato composto al computer, ma non su quella carta". da ilfattoquotidiano.it