sabato 5 novembre 2011

In the name of God and Italy

Ci sono 60 milioni di italiani, ma qualcuno di questi è ancora convinto che solo uno di loro, il cittadino Silvio Berlusconi, possa governare l'Italia. La storia insegna però che i così autodefinitisi "uomini insostituibili" hanno spesso e volentieri affondato i loro Paesi. E questo sembra di nuovo essere il caso dell'Italia, in balìa di un uomo (e sottolineo "un": non siamo infatti in presenza di una pluralità di colonnelli armati, come altrove e in altro tempo) che non ammetterà mai di non farcela, di non esserne in grado, di non sapere nemmeno come fare.
La irragionevole resistenza con la quale il cittadino Berlusconi rimane attaccato alla sua poltrona di primo ministro è la più vivida conferma della sua disperazione. Egli sa di essere alla fine e pur di vivere ancora un po', un minuto in più, è pronto a tutto. Anche a far fallire l'Italia. Perchè di questa Italia a lui non gliene può fregare de meno. E' già un cadavere che cammina.

5 novembre, pioggia e fuoco. Tiratelo giù, per dio