Potrei scrivere un pezzo contro il festival di Sanremo, televoti, pupi, principi e giullari di corte ma riempirei la vostra testa di cose già dette e scritte da gente più brava di me. Per questo mi limito a fare i miei complimenti a Nina Zilli, artista piacentina di Gossolengo: una che si è fatta veramente da sola attraverso tanta gavetta, e che a Sanremo quest’anno ha raccolto risultati straordinari. Alla faccia dei bamboccioni degli Amici di Maria, e del suo sistema.
La canzone di Nina, “L’uomo che amava le donne”, ora tra le più programmate in radio, dalla giuria ha ricevuto 48 voti, contro i 14 dei La fame di Camilla e gli 11 di Tony Maiello, ex concorrente di X-Factor risultato poi vincitore della sezione giovani. Nina in classifica generale è arrivata seconda, penalizzata dal fatto di non aver potuto usufruire del traino pubblicitario di cui godono i partecipanti ai reality musicali, ma ha vinto 3 premi importanti: Premio della Critica, Premio Assomusica per la migliore esibizione live e Premio radio e tv. Brava! Finalmente anche a Sanremo un’artista che dimostra che è possibile allo stesso tempo cantare canzoni che escano fuori dai soliti canoni commerciali e piacere ad un grande pubblico.
Una frecciatina a Maria De Filippi però concedetemela: all’indomani della vittoria di Valerio Scanu (chi?) la generalisima diceva: “perché dobbiamo pensare che chi è a casa è deficiente? Ho sentito tanti dire com' era bella la canzone di Malika Ayane: se gli piaceva così tanto avrebbero dovuto votarla. E poi se il televoto corrisponde alle indicazioni del mercato discografico allora significa che non c' è un' incongruenza. Se invece si preferisce che una giuria di qualità faccia vincere i Jalisse che non vendono nulla...”. Peccato che le classifiche dicano altro: dei concorrenti del festival al 1° posto della classifica iTunes c’è Marco Mengoni mentre al 2° la tanto bistrattata Malika Ayane. Valerio Scanu non pervenuto. E comunque chi oggi non si ricorda "Fiumi di parole"? Vera canzone nazional-popolare.