giovedì 11 novembre 2010

"Noi credevamo": noi al cinema lo guardiamo


Quanto oggi la cultura in Italia venga trascurata non lo si capisce solo dalla domus dei gladiatori che crolla miseramente in una Pompei abbandonata a sé stessa o dalle migliaia di precari dell’università, ma anche da cose in paragone più piccole, come dimostra il caso di un film sul Risorgimento in uscita in questi giorni. La pellicola, diretta da Mario Martone, si intitola “Noi credevamo” ed è un nostrano kolossal da quasi 7 milioni di euro interpretato dal meglio del cinema italiano: il cast comprende infatti attori come Lo Cascio, Servillo, Zingaretti, Francesca Inaudi e Anna Bonaiuto. La storia che si racconta è quella «di tre ragazzi del sud Italia che in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine del processo risorgimentale per l’unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore vengono segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo, la storia più sconosciuta della nascita del paese, dei conflitti implacabili tra i “padri della patria”, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui sì è sviluppata l’Italia in cui viviamo».