giovedì 25 febbraio 2010

Di Girolamo e la 'ndrangheta in Senato


Tra le tante intercettazioni pubblicate negli ultimi anni e riguardanti le più disparate inchieste quelle pubblicate stamattina dai giornali riguardanti il senatore Di Girolamo sono particolarmente agghiaccianti [anche se la più schifosa rimane quella delle risate sul terremoto dell’Aquila dei costruttori della Protezione civile].
Nicola Di Girolamo è un senatore del Pdl eletto nel 2008 nella circoscrizione Europa. Durante la campagna elettorale per garantirgli l’elezione gli immigrati Roberto Macori (collaboratore di Gennaro Mokbel, per intenderci colui che apostrofava il senatore “Nicò, sei schiavo mio”, “M’hai scassato il cazzo, te lo dico papale papale a Nicò”, “Conti come un portiere, capito?”) e Giovanni Gabriele (uomo di fiducia del boss della ‘ndrangheta Franco Pugliese) partono per la Germania, in particolare per Stoccarda, per raccogliere quanti più voti possibili. Durante il viaggio il primo tiene aggiornato Di Girolamo. Un passaggio della chiamata colpisce in particolare per il contesto sociale di degrado che viene descritto:
«Insieme a Giovanni siamo entrati nel quartiere turco, l’abbiamo attraversato. Non sai cosa vuol dire. Siamo entrati in una casa di disperati italiani, col cane che abbaiava, la ragazzina che cacava e ci hanno dato una ventina di voti. In questa casa io non ho voluto mettere piede dentro, ho aspettato fuori. Il sor Giovanni è entrato, perché mi faceva talmente schifo… È entrato il sor Giovanni con la sua verve calabrese, si è preso i voti e se n’è andato. Ti confermo che er Giovanni, qui, è il capo della direzione germanica…».
Già da tempo si sapeva che vi erano state irregolarità nell’elezione di Di Girolamo: questi non poteva essere infatti eletto nella circoscrizione europea perché non era residente all’estero ma aveva falsificato le carte. Nel settembre 2008 il Senato non concede, però, l'autorizzazione all'arresto. Adesso il procedimento di annullamento dell’elezione può riprendere. “Sono emersi nuovi elementi sulla dubbia elezione di questo signore” dice oggi Schifani. Ma qualcuno del Pdl avrà pur nominato questo signore. Come dire, qualcuno avrà pur garantito per lui.

(nell’immagine de L’Espresso, il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, a sinistra, insieme al boss della 'ndrangheta Franco Pugliese)