“Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell’uomo, non dello schiavo” diceva Giuseppe Mazzini nella lettera “Ai giovani d’Italia”. Lo scriveva perché essere patriottici significa innanzitutto essere liberi. Liberi e uniti: la patria non può escludere nessuno, deve essere di tutti quelli che ne vogliono essere parte perché la vivono. Oggi Fli nasce per unire, non per dividere. E dobbiamo unire sotto almeno tre piani d'azione differenti:
1) superare definitamente le ideologie e le divisioni derivanti da artefatte concezioni di destra/sinistra. Concentriamoci sui contenuti, non sulle etichette;
2) non dimenticarsi del divario nord/sud, lasciando da solo il meridione, ma varare un piano dove investimenti culturali e lotta alla criminalità organizzata vadano di pari passo;
3) comporre un patto generazionale tra padri e figli. Oggi abbiamo il 30% di disoccupazione giovanile: un giovane su tre non ha lavoro, e quando lo ha è un lavoro precario, in prova, di stage molto spesso sottopagato. Oggi 827 sono gli euro in busta paga di un neolaureato. Due anni fa erano più di mille e cento. E' necessario ripensare il sistema di welfare sbilanciato a favore della sola cig e unificare i contratti di chi entra nel mondo del lavoro.
Futuro e Libertà nasce per Piacenza. A Piacenza Fli lavorerà su idee e programma: all’interno del partito piacentino sarà costituita una commissione apposita dedicata alla stesura del programma. Sarà una commissione aperta, alla quale potranno partecipare non solo tutti gli iscritti e Fli, ma tutti i cittadini indipendenti che vorranno sottoporci problematiche e proposte. Questa commissione avrà il dovere di organizzare incontri con le libere associazioni sul territorio, con il mondo dell’imprenditoria, con le rappresentanze sindacali, con i comitati spontanei di cittadini. Il nostro obiettivo è che il programma di Fli per Piacenza 2012 sia sintesi di un lungo percorso e di molteplici istanze, e non un copia/incolla dell’ultimo momento. Dietro alle nostre idee e proposte ci saranno sudore, litigi e notti passate a discutere animosamente.
Gianfranco Fini lo ha detto chiaramente, prima a Mirabello, poi a Bastia Umbra: in Futuro e Libertà non ci sarà posto per delinquenti e parassiti e nemmeno per i carrieristi e per quelli che confondono la politica con un “impegno finalizzato alla soddisfazione di interessi personali”.
Noi vogliamo fare politica. Ma non la vogliamo fare come si fa adesso. Oggi più che mai assistiamo a scelte prese esclusivamente dall’alto: come le potenze coloniali si spartirono l’Africa a colpi di squadra e righello, oggi i partiti della coalizione di centrodestra formata da Lega e Pdl si spartiscono i comuni in base ad accordi personali tra i capi partito, ignorando nella maniera più assoluta le istanze provenienti dal territorio e osteggiando in particolare i più giovani, timorosi di perdere le loro rendite di posizione. Siamo in presenza di un sistema incancrenito. Anche e soprattutto nella provincia di Piacenza.
Mentre Pdl e Lega osteggiano i movimenti civici, Futuro e Libertà decide di supportarli perché genuina espressione di vero impegno civico. Mentre loro gli altri ostacolano i giovani, noi abbiamo il coraggio di puntare su di loro. Anche da questi dati risulta evidente che noi siamo diversi da loro. Il principio di autodeterminazione dei popoli non vale solamente per l’Egitto, la Tunisia e la Libia ma anche per Agazzano, Fiorenzuola o Rottofreno.