E alla fine anche lui non ce l'ha fatta più: "ci sono situazioni in cui semplicemente non bisogna stare" e il siparietto di Matrix ad Silvium è una di queste. Così anche un giornalista moderato e intelligente (non certo nato antiberlusconiano) come Beppe Severgnini è esploso, ha detto basta e se n'è andato dallo studio, impotente di fronte alla faziosità dei servizi mandati in onda.
Secondo la penna del Corriere "i video-messaggi li fanno gli alieni, i dittatori e i Simpson, non i presidenti del Consiglio", i quali dovrebbero rispondere alle domande dei giornalisti e alle accuse dei magistrati in tribunale.
"L'idea che Ruby, la protagonista della vicenda, sia intervistata dal direttore di due dei settimanali di proprietà del capo del Governo, sulla rete del capo del Governo, per difendere il capo del Governo, e il filmato venga girato sui telegiornali controllati dal capo del Governo è una cosa talmente strabiliante che dovrebbe far sorprendere in una democrazia": a pane e conflitto di interessi viene riempita la pancia degli italiani.