Chissà se nel commentare la sorte di Gheddafi, Silvio Berlusconi stesse pensando solo un po' anche a se stesso. Il tono melanconico dell'ex primo ministro nel
videomessaggio dell'altro giorno somiglia a quello del requiem per il dittatore africano, e in generale è stato una costante da un anno a questa parte. Fini, Ruby, il duo Merkel-Sarkozy, i pm milanesi e napoletani, l'Economist: sono stati solo alcuni dei protagonisti della guerra di Silvio.
Una guerra che ha appassionato il suo governo molto più delle reali condizioni del Paese. L'Italia ha perso almeno un anno di tempo bloccato da un gruppo politico inadeguato alla situazione. Tra uno Scipoloti e una Santanché, il governo meno liberale degli ultimi 150 anni ha tirato a campare vivendo alla giornata, facendo intanto terra bruciata dietro di sé.
Per questo non ho festeggiato molto - a parte un boccale di birra olandese - la caduta di SB. Il timore è che sia arrivata troppo tardi. Il rimorso è quel 14 dicembre 2010, quei tre miseri voti che decretarono con la fiducia in extremis al Governo la sconfitta di Fini e l'inizio dell'agonia per tutto il Paese. E' incredibile quanto le scelte di pochi singoli possano mutare il destino di una Nazione. Se SB fosse caduto il 14/12, molto probabilmente oggi il Governo Monti avrebbe già un anno, qualche riforma importante alle spalle e una stabilità invidiabile. Invece oggi siamo con l'acqua alla gola dopo esser divenuti il principale problema di un'Europa che rischia di colare a picco (non solo però per colpa nostra; vedasi spt al riguardo decisioni franco-tedesche molto egoiste e poco lungimiranti).
"Sono così effimere le cose nel mondo": viene ancora da chiedersi se sia così vero. O meglio, per Gheddafi sicuramente, ma Berlusconi è presente sulla scena politica da 17 anni e ha presieduto 4 governi. Non solo: anche prima di scendere direttamente in campo era grande amico di Craxi e finanziava anche
altri partiti oltre ai socialisti. Oggi SB non sarà più un campione, ma intanto è ancora qui. Di certo ci siamo scrollati di dosso un peso (massimo), ma ce ne rimangono molti altri. Tanti gerontoconservatorismi da abbattere.
In ogni caso, il mio auspicio per i prossimi mesi/anni è che gli italiani smettano di scavarsi la fossa e inizino invece a costruire grattacieli, ripartendo dalle fondamenta.